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Il miele del Marocco

Aggiornamento: 22 mar 2021



Le api presenti sono l’Apis mellifera intermissa (ape del Magreb) un’ape scura, aggressiva e propensa alla sciamatura e l’Apis mellifera major (ape del Marocco), presente nelle montagne del Nord-Est.

La produzione di miele non soddisfa la richiesta interna, per questo motivo i prezzi di vendita sono abbastanza elevati.

Un problema ricorrente per gli apicoltori marocchini è la siccità e si riscontra una carente formazione tecnica fra gli apicoltori e ciò comporta una la bassa produttività degli alveari.

Il miele viene molto utilizzato nella preparazione dei dolci o inserito come ingrediente nei piatti tradizionali.

In Marocco l'economia derivante dal mondo dell'Apicoltura e diffusa in molte regioni del Regno ed è di estrema importanza.

Le famiglie fanno uso quotidiano di miele per preparazioni alimentari e mediche. In tutto il territorio sono presenti oltre 500.000 alveari e si stima siano impiegati in questo settore circa 110.000 addetti, tra apicoltori (si valuta che ve ne siano circa 54.000) ed operatori dell'indotto.

In Marocco le piante da miele fioriscono tutto l’anno e sono un potenziale non indifferente.

Mediamente negli ultimi tre anni un alveare tradizionale ha prodotto 3-5 kg di miele (mentre gli alveari moderni riescono a produrne 10-15 kg).

La produzione annua di miele oscilla tra 2.500 3,800 tonnellate l’anno, con un andamento decrescente in quest’ultimo quinquennio.

La limitata produzione del miele sta comportando l’aumento della sua importazione dall'estero.

Specialmente durante il mese del Ramadan, si importano mediamente 1.300 tonnellate di miele in prevalenza dalla Cina (45%), dalla Spagna (27%) e a seguire India, Egitto, Argentina.

Il prezzo di questo miele è inferiore di circa al 30% rispetto al quello prodotto in Marocco, inoltre spesso le etichette non garantiscono la qualità del prodotto e la sua tracciabilità.

Al fine di superare le difficoltà di produzione e commercializzazione del miele, che derivano da una carente modernizzazione del settore apistico, il Governo del Regno del Marocco, ha avviato un piano, “Plan Maroc Vert (PMV)”, con il quale intende sostenere gli apicoltori marocchini dando l’obbiettivo di raggiungere per il 2020, la produzione di 16.000 tonnellate di miele.

Da quanto esposto, possiamo dire che l’apicoltura marocchina è insufficientemente strutturata, e che le politiche di sviluppo del settore apistico messe in campo dal governo del Marocco, e gli aiuti che provengono dall'Europa e da associazioni di Apicoltori Italiani, sono senza dubbio importanti ma non sufficienti se, prima di tutto, gli apicoltori marocchini non prenderanno consapevolezza del loro ruolo nell'economia agricola ed economica del Paese, e faranno un adeguato salto in avanti verso una pratica apistica moderna, tecnologicamente avanzata e produttiva.

 


Apicoltori e produzione

In Marocco operano circa 35.000 apicoltori di cui 26.000 utilizzano alveari tradizionali (circa 300.000 unità) e 9.000 alveari razionali (circa 85.000 unità).

La produzione media è di circa 15-20 Kg per alveare. Nel 2006 la produzione del miele in Marocco ha raggiunto le 35.000 tonnellate e sono state prodotte 300 tonnellate di cera (provenienti da alveari tradizionali).

La regione più sviluppata apisticamente è quella del Gharb che concentra circa il 55% degli apicoltori e il 95% degli alveari moderni.

 

Il miele nella tradizione popolare marocchina

In Marocco il miele puro è caro e molto difficili da reperire, questo comporta una possibilità di adulterazione. Il colore è molto importante per i consumatori, infatti nella credenza popolare, più il miele è scuro più è puro.

Il consumatore diffida spesso dai mieli chiari in quanto sospetti di sofisticazione e giudicati immediatamente come sciroppo di zucchero. Riguardo l’igiene e la filtrazione del miele, la presenza di pezzetti di cera è un sintomo di purezza.

Il miele oltre ad essere utilizzato nella preparazione dei dolci, associati soprattutto alle feste religiose (per esempio il Ramadan) viene inserito come ingrediente per i piatti tradizionali. La cucina marocchina mescola spesso nelle sue ricette il dolce ed il salato, si possono trovare frutta caramellata, frutta secca come prugne, albicocche, fichi e mela cotogne che vengono poi aggiunti alla carne nelle tajine o nei couscous.

 

I mieli del Marocco

  • Eucalipto (Rabat e Kénitra)

  • Agrumi (la regione di Tadla Azilal, capoluogo Beni Mellal e la pianura del fiume Souss-Massa tra Taroudannt e Agadir)

  • Timo (si può trovare tra Agadir, Essaouira e Marrakech)

  • Euforbia (regione di Tadla Azilal, regione del Souss-Massa)

  • Altri mieli giuggiolo rosmarino, lavanda, carrubo, corbezzolo, menta

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