Aglio bianco di Vessalico
Confezionata e venduta in lunghe trecce. Si tratta di un aglio dall'aroma delicato e il sapore intenso, leggermente piccante.
Il mercato è locale, quasi tutta la produzione viene commercializzata durante la fiera annuale e presso la ristorazione locale.
Carciofo violetto di Albenga
Una delle colture più note della regione, già conosciuta ai tempi di Napoleone Bonaparte. Oltre al colore, si distingue per la consistenza delle foglie interne, particolarmente tenere, e il sapore dolce.
Zucchina Trombetta
Prende il nome dalla sua forma particolare ed è tipica delle riviere, tanto da essere nota come Trombetta della riviera. In Liguria la produzione è limitata alla Valle di Albenga e alla zona del Savonese.
Tartufo della Val Bormida
Il tartufo bianco si presenta con l’aspetto di un tubero dalla forma irregolare, con buccia liscia. La carne è compatta, dura, friabile, di colore grigia quando è completamente maturo. Si gusta sopra il riso o alle uova. Il tartufo nero, più diffuso e quindi meno caro, cresce ai piedi di querce, pioppi, noccioli.
Farinata
Una torta salata molto bassa, usata principalmente come antipasto e creata impastando farina di ceci, acqua, sale e olio extravergine di oliva.
Esistono diverse varianti, si può aggiungere rosmarino, cipolline, carciofini…
Focaccia Genovese
E’ una delle preparazioni più popolari del capoluogo ligure: una sorta di pane alto un paio di centimetri, “pizzicato” in superficie e ricoperto da una miscela di acqua e olio extravergine d’oliva, oltre che da granelli di sale grosso. La vera focaccia Genovese inoltre deve essere morbida dentro e leggermente croccante fuori.
Focaccia di Recco
Spesso confusa con la focaccia genovese al formaggio, la preparazione tipica di Recco è in realtà una pietanza ben diversa, caratterizzata dalla dolcezza della crescenza che ne costituisce il ripieno. La differenza sostanziale con la focaccia genovese sta nell'assenza del lievito.
Torta Pasqualina
All'interno del guscio di pasta sottile troviamo ricotta, bietola, spinaci, uova ed erbe di campo. Oggi è una preparazione onnipresente sulle tavole genovesi (e più in generale quelle liguri), e celebra l'arrivo della primavera.
Pesto alla Genovese
Gli ingredienti base? Olio extravergine di oliva, basilico, parmigiano, Fiore Sardo, pinoli, aglio. Per preparare un pesto a regola d'arte occorre una buona dose di manualità e dimestichezza con gli strumenti – il mortaio di marmo e il pestello di legno.
Pasta: trofie e trenette
Le trofie, oltre al condimento con fagiolini, pesto e patate, vengono spesso consumate anche solo con pesto, oppure pesto e fave. Se patate, fagiolini e pesto sono il condimento più noto delle trenette (talvolta sostituite dalle trofie), un altro abbinamento da provare è quello più antico de La Spezia, a base di ragù di fagioli.
Mandilli de sea
Mandilli de sea, ovvero fazzoletti di seta. Delle sfoglie sottilissime, quasi trasparenti, cotte in abbondante acqua salata e condite con i diversi sughi locali, a seconda della zona.
Pansoti
A Genova, i pansotti (o pansoti) devono il loro nome alla forma panciuta e rigonfia che li caratterizza. Si tratta di una pasta di acqua, farina e vino bianco ripiena di preboggion (tipica miscela di erbe spontanee), ricotta e parmigiano. Si mangiano solitamente con la salsa di noci.
Pandolce
Lo chiamano panettone genovese, ma il pandolce ligure si differenzia dalla ricetta milanese per l’impiego del vino zibibbo, la zucca candita, il cedro candito, i semi di finocchio e l’acqua di bergamotto. Detto pan du bambin nel sanremese, il dolce viene confezionato in due varianti principali: quella alta classica e quella più bassotta.
Canestrelli
Diffusi in diverse zone d’Italia, dal Piemonte e Valle d’Aosta, i canestrelli liguri si trovano in diverse versioni, ma la ricetta di base prevede, farina, zucchero, burro, tuorli d’uovo e zucchero a velo. Tra le varianti più particolari ci sono i canestrelli di Taggia (Imperia): ciambelle larghe e salate, simili ai taralli pugliesi. Molto più simili alla ricetta originale sono invece i canestrelletti di Torriglia (Genova).
Latte dolce fritto
È una crema fritta che si mangia come dolce, a fine pasto o a merenda. Gli ingredienti del latte dolce fritto sono pochi e semplici, ma serve una certa cura per ottenere dei bei rombi consistenti e solidi – che da un lato non si disfino cuocendo nell’olio caldo e dall’altro non sappiano di farina. Una volta fritti, vanno obbligatoriamente posati sulla carta straccia e, se si mangiano da soli, come dolce, spolverati di zucchero ancora caldi.
Vini a certificazione DOC: ben 8 denominazioni di origine e 4 indicazioni geografiche.
Colli di Luna, Cinque Terre e Colline di Levanto nello spezzino
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